Antonella, coi figli e soci Elisa e Matteo, gestisce un’attività di parrucchieri.

“Sono trentacinque anni che svolgo questa attività: otto anni come dipendente; dodici anni come socia con una mia collega e dopo cinque anni di pausa mi sono rimessa in gioco. Nel 2005 ho riaperto questa attività da sola e dopo qualche anno i miei figli mi hanno seguita. Cosa che non m’aspettavo, ma è successa”.

“Siamo una piccola realtà in un paese di montagna. Cerchiamo di dare l’opportunità alla nostra azienda di andare avanti bene: abbiamo una buona clientela e sicuramente serve tanto impegno e tanta forza, tanti sacrifici, perchè comunque è un lavoro che porta via molto tempo, anche alla vita privata”.

“Avremmo sicuramente delle necessità. Come artigiani avremmo la necessità di avere più tutela e anche un regime fiscale più equilibrato e vorremmo lavorare per vivere e non vivere per lavorare. Questo lo dico anche per i miei colleghi: ci siamo confrontati anche con loro e hanno tutti, comunque, queste necessità”.

“Il nostro punto di forza sicuramente sono le nostre mani. Lavoriamo con la passione che si deve usare in questo mestiere e ci aggiorniamo costantemente per dare ai nostri clienti sempre qualcosa in più, anche per combattere il lavoro in nero che è la nostra minaccia più grande”.

“Vorrei dire, in base alla mia esperienza, ai ragazzi che affronteranno questa attività in un futuro di armarsi di santa pazienza, di coraggio e di forza e avere passione per il proprio lavoro. La cosa più bella è questa, perchè il nostro è il lavoro più bello del mondo”.