Cambiano i consumi, esplode la telefonia

Cambiano i consumi, esplode la telefonia, spese incomprimibili a oltre un terzo dei consumi totali

Prampolini Manzini: “trasformazioni importanti che impegnano a fondo gli imprenditori commerciali”

“I comportamenti d’acquisto dei consumatori sono cambiati e gli operatori commerciali reggiani sono fortemente impegnati da queste trasformazioni”. E’ questo il commento di Donatella Prampolini Manzini, Presidente di Confcommercio Reggio Emilia, ai dati presentati nei giorni scorsi dall’Ufficio Studi nazionale di Confcommercio, dai quali emerge come la quota di consumi destinata ai diversi comparti si sia modificata notevolmente negli ultimi decenni. Dalla crescita delle spese obbligate (dall’energia agli affitti, dalle assicurazioni obbligatorie ai servizi bancari di base), che dal 21.7% del 1970 raggiungono oggi il 36.1% del totale, consegue la compressione dell’area destinata all’acquisto di beni e servizi commercializzabili, il cui consumo è meno condizionato dalla necessità e la cui scelta è quindi funzione più diretta del reddito disponibile.
Tra il 1970 e il 2008 la quota di spesa per pasti in casa e fuori casa è dimezzata, dal 41% al 23% del totale, mentre è esplosa la quota di spesa per mobilità e comunicazioni (dal 12% al 17.6%) e per l’abitazione (dal 19.8% al 28.6%); raddoppiata la quota di spesa per vacanze (dall’1.5% al 2.7%) e cresciuta anche quella per la cura del sè (dal 18.7% al 20.6%) e per il tempo libero (dal 6.9% al 7.5%).
Se si restringe il campo a quanto è successo tra il 2000 e oggi notiamo, però, che l’unica quota di spesa a continuare a cresce è quella per la casa, mentre calano o rimangono stabili tutti gli altri comparti. Tra il 2002 e il 2008, poi, cresce vertiginosamente la spesa per telefoni e equipaggiamento telefonico (+189.5%). Interessanti, nello stesso intervallo di tempo, le variazioni nella dieta delle famiglie, dove il consumo di pane e cereali (+5,7%) e di carne (+7,2%) sostituisce quello di grassi (-11,9%) e di pesce (-4,8%).
“Nel settore alimentare – spiega la Presidente Prampolini Manzini – questi cambiamenti dei consumi hanno inciso sicuramente sulla polverizzazione degli esercizi commerciali, con un calo dei piccoli negozi e una saturazione dell’offerta di medie e grandi superfici. Nella nostra provincia si assiste a una polarizzazione tra ipermercati e superstores, da una parte, e i supermercati di quartiere ormai preposti a svolgere la funzione di negozi prossimità. Resistono i piccoli negozi specializzati, mentre i despecializzati di piccola dimensione purtroppo sono schiacciati dalla concorrenza e rimangono sul mercato solo grazie alla grande professionalità dei gestori”. “Vediamo anche – prosegue Donatella Prampolini Manzini – che al cellulare, come anche ad altri capitoli di spesa come la cura del sè e il tempo libero, non si rinuncia neanche in periodi di difficoltà, com’è stato il 2008”. “In definitiva – conclude la Presidente dell’associazione di Via Giglioli Valle – per affrontare la crescita delle spese incomprimibili è calata la quota disponibile per gli altri consumi e, in particolare, ne risente il settore alimentare, sostituito in parte anche dalle spese per telefonia e comunicazione. Si tratta di evoluzioni che richiedono una particolare attenzione da parte degli operatori commerciali”.

Grafici cambiamento consumi