L’Associazione Panificatori della Confcommercio Reggiana aderisce all’ottava Festa Nazionale del Pane “Pane fresco e artigianale, l’amico di tutti i giorni” indetta dalla Federazione Italiana Panificatori e che coinvolge circa 26.000 panifici italiani. La nostra provincia è impegnata in questo appuntamento teso a promuovere il pane fresco e a rimarcare la necessità di un quadro normativo che renda obbligatoria l’indicazione delle modalità di preparazione del pane e riservi la denominazione di panificio all’azienda che lo produce “dall’inizio alla fine”.
Martedì 25 Maggio, oltre a un sorriso e al profumo del pane appena sfornato il consumatore troverà negozi addobbati per l’occasione.
“Come nelle precedenti edizioni, i panifici devono diventare un luogo di festa dove ricordare questo alimento amico, genuino, fresco, artigianale tanto legato alla nostra tradizione da essere scelto dalla maggioranza degli italiani”, dichiara il presidente dell’Associazione panificatori reggiana Mario Cervi. “L’obiettivo quindi è di migliorare l’informazione del consumatore, affinchè sappia se sta acquistando pane fresco da chi lo produce o un prodotto conservato o precotto”.
Artisti dell’Arte Bianca, creatori di gusto e piaceri del palato sono giudicati così, infatti, i panificatori artigiani dalla maggior parte degli italiani (94%).
Proprio grazie alla qualità, fantasia e cura con cui propongono i loro prodotti, il pane fresco artigianale resta ancora l’alimento base della dieta made in Italy, in grado di coniugare qualità e benessere, gusto e sapore.
Le tipologie del pane artigianale più comune sono il pane di grano tenero, il pane di segale, d’avena, di semola, azzimo, condito e integrale; senza dimenticare i pani di fantasia. E’ diventata abitudine diffusa, infatti, aggiungere all’impasto i prodotti più diversi. Si va dagli ingredienti più comuni come olive, cipolla o pomodoro fino alla mortadella, ad altri salumi, o a sapori più delicati come uvetta, noci o cioccolato. Tra pani, focacce e grissini artigianali non mancano neppure le aggiunte di verdure ed aromi, in primis il rosmarino, a volte spinaci, oppure sesamo, papavero o sale grosso.
“Il segreto di un buon pane artigianale –conclude Mario Cervi- resta sempre legato agli ingredienti naturali e alla tanta, tanta pazienza del fornaio panificatore”. Saranno probabilmente semplicità e cura a fare del pane fresco artigianale un alimento considerato “edonistico”, cioè vero e proprio piacere e che coniuga gusto e tradizione. L’immagine più ricorrente è quella del pane caldo, appena sfornato dal panettiere sotto casa. Il successo di questo alimento semplice ma insostituibile, buono da solo ma in grado di accompagnare tutti i piatti, nasce proprio da questa sintesi di qualità e tradizione, cultura e sapienza professionale senza dimenticare freschezza e gusto.