
Ormai da qualche anno, al momento di tirare le somme e fare qualche bilancio, ci ritroviamo a constatare come la crisi dell’Italia non sembri avere un freno. Reggio non fa eccezione. Redditi al palo, fiducia in calo, mercato del lavoro ingessato, ripresa incerta e faticosa e tasse ancora troppo alte rischiano di congelare i consumi anche per questo Natale, dopo un anno non certo entusiasmante per i consumi interni.
Proprio ieri i dati nazionali sui consumi presentati a Roma da Confcommercio, ci hanno confermato questa sensazione, ma a dire il vero è sufficiente intervistare qualche operatore locale o qualche consumatore per capire che non si tratta solo di numeri estratti da una ricerca, bensì di una triste realtà che tocchiamo con mano ogni giorno.
Secondo l’Ufficio Studi confederale scende il budget a disposizione perché la tredicesima disponibile per consumi sarà il 3,6% più leggera dell’anno scorso. Il 72,7% degli italiani prevede un Natale molto dimesso, ma l’85,2% farà comunque regali. Intanto a ottobre l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) registra una variazione nulla rispetto a settembre e un calo dello 0,5% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.
Il problema dell’Italia, o perlomeno uno dei problemi più gravi, è il carico fiscale che colpisce famiglie e imprese. Le tasse di dicembre neutralizzano l’effetto già scarso del bonus 80 euro e la crescita delle tredicesime. Tra Ici/Imu/Tari, canone Rai e tasse automobilistiche, vengono spazzati via 9,5 miliardi: il 18% in più rispetto allo scorso anno, pari a circa 1 miliardo e 400 milioni di potenziali acquisti. Non parliamo poi della difficoltà dei contribuenti nel districarsi tra norme che di anno in anno cambiano nome e diventano sempre più esose e complicate.
In questo contesto resistono, per fortuna, il senso e la tradizione del Natale, anche se siamo certi che si spenderà di meno. Gli italiani ancora una volta tireranno la cinghia e con un lavoro di fine equilibrismo riusciranno a ritagliarsi qualche piccola soddisfazione, anche se con quali sforzi è facile immaginarlo.
Il tempo delle parole mai seguite da concreti fatti è finito, così come la pazienza di tutti quegli imprenditori che solo grazie all’amore per il proprio lavoro riescono a rimanere aperti nonostante uno stato che fa di tutto per scoraggiarli.
E’ necessaria una coraggiosa “operazione fiducia” che abbassi il carico fiscale per dare ossigeno all’economia e fare ripartire i consumi e l’occupazione, senza proclami, senza promesse puntualmente disattese!
Quest’anno sotto l’albero ci auguriamo di trovare un po’ di reale attenzione verso chi, da sempre, continua a credere e a lavorare per questo Paese.
DONATELLA PRAMPOLINI MANZINI
Presidente
Confcommercio – Imprese per l’Italia
Reggio Emilia