
Tra gli imprenditori reggiani, per il secondo trimestre 2012 prevalgono le previsioni di miglioramento della situazione economica, ma il saldo dei primi tre mesi dell’anno si presenta, intanto, decisamente negativo, portando così ad un semestre consecutivo il calo di produzione e fatturato dell’industria manifatturiera reggiana. Lo rileva la periodica indagine congiunturale della Camera di commercio riferita, appunto, al primo trimestre 2012 e analizzata dall’Ufficio Studi.
Da gennaio a marzo l’attività produttiva ha continuato a registrare cedimenti, con un -0,9% per la produzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, un – 0,6% per il fatturato e un calo dello 0,5% degli ordini. Su questi dati influisce in modo particolare l’andamento del mercato interno: approfondendo l’analisi, si evidenzia infatti una situazione decisamente buona per le esportazioni, con il fatturato oltre confine delle aziende reggiane in aumento del 3,1% ed ordini in crescita del 5,6%.
Fra i settori oggetto d’indagine, solo il metalmeccanico e l’elettrico-elettronico segnalano ordini in aumento sia nel complesso (rispettivamente +3,4% e +2,4%) che dall’estero (+5,7% e +9,8%). Gli altri – ceramico, alimentare, abbigliamento, materie plastiche – registrano, rispetto al primo trimestre 2011, una riduzione complessiva delle commesse con variazioni che oscillano fra il -7,9 delle materie plastiche e il -1,6% del ceramico. Dai mercati esteri, invece, ad eccezione delle materie plastiche, si osservano ordini in aumento per l’abbigliamento (+6,5%), l’alimentare (+5,7%) e il ceramico (+2,5%).
A soffrire maggiormente, nel primo trimestre 2012, sono state le piccole aziende, quelle con un massimo di nove dipendenti, che hanno visto scendere del 5,1% la produzione, a fronte del -0,9% che si osserva per quelle della classe 10 – 49 dipendenti e di una pressoché stazionarietà (+0,4%) per le over 50 dipendenti.
La situazione più difficile riguarda l’artigianato, con un calo dell’8,7% degli ordini e un -7,1% sul fatturato rispetto allo stesso periodo del 2011; anche qui un piccolo spiraglio viene dall’estero, con ordini in crescita dello 0,8%.
Per il secondo trimestre dell’anno è maggiore il numero di imprenditori intervistati che prevede in tendenziale aumento produzione e fatturato rispetto a chi prevede cali.
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