
Il Comune capoluogo dovrà decidere lunedì prossimo sull’apertura dell’ennesima e inopportuna grande superficie, questa volta in Area nord. Programmazione commerciale e informazione alla collettività sono inesistenti. Confcommercio: «Occorre fermare questo treno in corsa prima che ci schianti contro una montagna».
«Abbiamo avuto notizia –dice Donatella Prampolini Manzini, presidente di Confcommercio – Imprese per l’Italia Reggio Emilia- che il Comune ha intenzione di autorizzare lunedì prossimo, 23 novembre, l’apertura di qui a un anno di un Decathlon di settemila metri quadrati di superficie vendita in Via Samoggia a Reggio; e come sempre tutto avviene nel silenzio dell’Amministrazione, in particolare dell’assessorato all’Urbanistica, che da un anno dice di volerci convocare per discutere di commercio, e dell’assessorato al Commercio, che troppo spesso dimentica come oltre al Centro Storico esista anche la periferia».
«Questa grande superficie andrebbe a insediarsi proprio nell’Area nord –sottolinea Donatella Prampolini Manzini- quando due anni fa, all’epoca in cui si trattò di autorizzare la costruzione su un prato del nuovo Ipercoop Baragalla, l’Amministrazione adduceva come giustificazione la necessità di drenare traffico da nord a sud».
«Decathlon –continua Donatella Prampolini Manzini- è già a Parma, Modena e Bologna: con l’apertura di Reggio avremo fatto l’Area vasta degli articoli sportivi. Nell’arco di 100 chilometri ci saranno oltre 30mila metri quadrati di superficie di vendita Decathlon. Certo avremo di che ridurre gli effetti della ricca cucina emiliana».
«Ma non è tutto», aggiunge Donatella Prampolini Manzini: «La prossima fermata di questo treno in corsa sarà l’apertura di un nuovo supermercato in Via Luxemburg. Poi, nel cilindro, ci sono altre due aperture, Via Vico e Via Don Giovanni Verità, di cui ovviamente non si sa nulla di preciso: qualcuno in Comune vuole informare la collettività? E speriamo di non esserci scordati nulla…».
«Con troppa leggerezza –conclude Donatella Prampolini Manzini- gli amministratori continuano a scrollarsi dalle spalle le conseguenze di queste scelte, ma esse peseranno sicuramente su questa città: occorre che il Consiglio comunale abbia il coraggio di alzare la testa e bloccare la corsa di questo treno che ci sta portando a schiantarci contro una montagna».