
Secondo uno studio Confcommercio-Cer su pressione fiscale e spesa pubblica, se dovessero scattare le clausole di salvaguardia contenute nella legge di stabilità ci sarebbero 72 miliardi di tasse in più nel triennio 2016-2018. Intanto tra il 2011 e il 2014 le tasse sugli immobili sono aumentate del 115,4% e quelle locali sono cresciute dai 28,7 miliardi del 1995 ai 104,7 miliardi del 2014.
Sui contribuenti italiani pesa il rischio di una stangata fiscale da 72 miliardi di euro se dovessero scattare le clausole di salvaguardia contenute nella legge di stabilità. E’ quanto denuncia lo studio Confcommercio-Cer su pressione fiscale e spesa pubblica presentato nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso la sede nazionale della Confederazione. "La legge di stabilità – ha spiegato il direttore dell’Ufficio studi, Mariano Bella – contiene un macigno la cui attivazione implicherebbe per i contribuenti 72 miliardi di tasse in più nel triennio 2016-2018". Dalla ricerca emerge anche che le tasse sugli immobili sono più che raddoppiate negli ultimi tre anni: tra il 2011 e il 2014 gli italiani hanno pagato 31,88 miliardi di tasse sugli immobili (+115,4%). La cifra non è destinata a scendere nel 2015. Altra grande "mannaia" sui contribuenti italiani viene dalle tasse locali, più che raddoppiate in 10 anni visto che sono passate dal 2,9% del Pil al 6,5%. In termini nominali il prelievo è passato dai 28,7 miliardi del 1995 ai 104,7 miliardi del 2014 e in media ogni famiglia italiana spende 4.200 euro per tasse locali. "Una crescita – ha spiegato Bella – dovuta al taglio dei trasferimenti e cui non ha corrisposto una analoga riduzione della pressione dal centro. Con la conseguenza di aumentare la pressione fiscale complessiva". "Quindi – ha aggiunto – non si capisce cosa resti del federalismo fiscale su cui abbiamo lavorato per 15 anni. Se si torna ad un neocentralismo rischiamo di non avere i benefici del federalismo pur continuando a sopportarne i costi".
Sangalli: "Ridurre tasse e spesa pubblica improduttiva"
Per il presidente di Confcommercio, "senza una riduzione generalizzata della pressione fiscale sarà impossibile sostenere i segnali di risveglio della nostra economia". "Occorre ridurre gli sprechi della spesa pubblica improduttiva e iniziare un percorso generalizzato e irreversibile di riduzione delle tasse su imprese e famiglie".
"Senza una riduzione generalizzata della pressione fiscale sarà impossibile sostenere i segnali di risveglio della nostra economia". Lo ha detto il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, a margine della presentazione del rapporto su finanza pubblica e tasse locali. "La ripresa, ha detto, "deve essere sostenuta da politiche di sostegno alla domanda che partano da una riduzione generalizzata, progressiva e sostenibile della pressione fiscale". "Le tasse e la spesa pubblica sono cresciute costantemente negli ultimi anni – ha aggiunto – e bisogna interrompere questo circolo vizioso". Oltre a rivedere "un federalismo incompiuto che non migliora i servizi e aumenta gli oneri per i contribuenti. Con meno tasse e meno spesa improduttiva potremo ricordare il 2015 come l’anno della ripresa" ha concluso.
I commenti ai dati diffusi da Confcommercio
Anci -"L’aumento delle tasse locali negli ultimi 10 anni, come risulta dai dati diffusi da Confcommercio, non è altro che il risultato dei tagli ai trasferimenti da parte dello Stato. E’ la stessa Confcommercio infatti a confermare che l’aumento della pressione fiscale complessiva deriva dall’abolizione dei trasferimenti, ma non si traduce in reali maggiori introiti nelle casse degli enti locali per assicurare i servizi essenziali". Lo afferma in una nota l’Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani.
Toti (Forza Italia) – "Dati Confcommercio: tasse record sugli immobili. Aumentano del 115% negli ultimi 4 anni, +14,7% solo nel 2104. Una pioggia di tasse". Lo scrive su Twitter Giovanni Toti, consigliere politico di Forza Italia.
Sacconi (Ap) – "I dati della Confcommercio sulla tassazione degli immobili sono preoccupanti e devono indurre Governo e maggioranza ad assumere l’obiettivo di una sua significativa riduzione già nell’anno in corso. Esso si collega inesorabilmente alla ripresa dei consumi interni che nel 2015 risulterebbero altrimenti stagnanti ai bassi livelli già registrati". Lo dichiara in un una nota il presidente della Commissione lavoro del Senato, Maurizio Sacconi (Area popolare).
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- Finanza pubblica e tasse locali: i dati
- Tasse e spesa pubblica, le infografiche: slide 1 – slide 2 – slide 3 – slide 4