Quadro economico della provincia di Reggio Emilia (quarto trimestre 2011)

L’Osservatorio economico, coesione sociale, legalità della Camera di Commercio di Reggio Emilia presenta il quadro economico della provincia di Reggio Emilia analizzato attraverso i dati congiunturali, tendenziali e previsionali del manifatturiero e del commercio.

L’economia reggiana nel quarto trimestre 2011 non brilla.

Rispetto al terzo trimestre 2011 il saldo di produzione, fatturato e ordinativi del settore manifatturiero è negativo (-20), in particolar modo per l’area montana (-40). Guardando all’analisi settoriale risultano essere in sofferenza soprattutto il tessile-abbigliamento, le industrie metalmeccaniche e della plastica; male la ceramica per produzione fatturato (-17), ma in ripresa per gli ordinativi (+16); le uniche industrie con andamento positivo sono quelle dell’elettronica. I dati tendenziali (calcolati sul quarto trimestre 2010) sono negativi per tutti i fattori considerati (fatturato, produzione, ordinativi) tranne che per gli ordinativi esteri: +4% per il manifatturiero in generale, +5,1% per le imprese con più di 50 dipendenti. A livello settoriale i dati tendenziali mostrano in ripresa l’industria metalmeccanica ed elettronica, paiono in difficoltà tutte le altre (dati negativi per tutti i settori e tutti i fattori considerati, sebbene si registri per gli ordinativi esteri +7,2% per la ceramica e +2% per il tessile). Le previsioni per il primo trimestre 2012 non sono positive: produzione del manifatturiero -10, spicca il dato critico dell’area montana (-41) e, soprattutto, del settore tessile (-65 per produzione ed ordinativi) e, in parte, anche del settore alimentare (-27 per produzione ed ordinativi). Negative per tutti i settori le previsioni sul fatturato.

Il commercio al dettaglio, invece, presenta una situazione sfaccettata: vanno male area montana (-54 il saldo delle vendite rispetto al terzo trimestre) e prodotti non alimentari (-30 sul terzo trimestre, -6,3% rispetto al quarto trimestre 2010), ma va bene la grande distribuzione (+48 il saldo, +3,8% la variazione sull’anno precedente). Il dato sugli ordinativi del primo trimestre 2012 è negativo per ogni livello considerato (il saldo del commercio è -45), anche per la grande distribuzione (-59) che pure per gli altri fattori presentava una situazione positiva.

Aumenta il numero di fallimenti (134 nel 2011 contro i 114 del 2010), soprattutto tra le imprese industriali ed edili (+19); tuttavia diminuiscono le insolvenze, sia in valore assoluto che per ammontare economico.

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