
Turismo, in arrivo la tassa di soggiorno per i Comuni: il decreto sul federalismo fiscale municipale potrebbe prevedere per i Comuni la possibilità di introdurre un tributo di soggiorno sul "modello Roma" e di avere una compartecipazione all’Irpef – Federalberghi-Confcommercio: "Intervenga il Ministro, altrimenti siamo pronti alla mobilitazione"
I Comuni avranno la possibilità di introdurre un tributo di soggiorno ”sul modello Roma” e di avere una compartecipazione all’Irpef: sono queste le due novità che potrebbero essere contenute nel decreto sul federalismo fiscale municipale. Lo ha reso noto il presidente dell’Anci, Sergio Chiamparino, al termine di un incontro col Ministro alla semplificazione Roberto Calderoli. "Non c’è però ancora nulla di definito – ha chiarito Chiamparino – poiché la decisione spetta alla collegialità del Governo”. L’imposta di registro non verrebbe più data ai Comuni ma allo Stato; in cambio i Comuni otterrebbero una compartecipazione all’Irpef che potrebbe prevedere anche un’addizionale: all’aliquota fissa ci sarebbe la possibilità di aggiungere una parte secondo le decisioni prese dal Comune.
”Il Governo ci aveva garantito che la tassa di soggiorno a Roma era giustificata unicamente dalla situazione debitoria dell’amministrazione capitolina e che sarebbe stata circoscritta al solo Comune di Roma. Ci sorprende vedere ora che l’idea di una tassa di soggiorno che gravi unicamente sugli alberghi possa essere estesa anche agli altri Comuni”: è la reazione di Federalberghi-Confcommercio alla notizia secondo la quale nel decreto sul federalismo fiscale municipale verrebbe introdotta la possibilità per tutti i Comuni italiani di introdurre la tassa di soggiorno. ”Siamo disponibili a discutere a livello parlamentare di ipotesi alternative – spiega Federalberghi-Concommercio – ma siamo fortemente contrari ad ogni forma di penalizzazione di una categoria che già sconta l’Iva penalizzante al 10% contro il 5.5% della Francia, il 7% della Spagna e il 7% della Grecia. Ci auguriamo che il Ministro del Turismo difenda le ragioni di una categoria che da molti anni è stata stata ingiustamente penalizzata”. A chi chiede se gli albergatori metteranno in campo forme di protesta, Federalberghi-Confcommercio fa sapere che ”abbiamo sempre agito con senso diresponsabilità, ma se in questo Paese pagano di più le manifestazioni di piazza, non mancheremo di adeguarci”.
La tassa di soggiorno sarebbe "un autogol" per il turismo italiano: "Questo Paese ha sostanzialmente bisogno di due cose: di sostenere quei settori produttivi, a partire dal turismo, che possono realmente essere volano di maggiore crescita e di maggiore occupazione, e di ridurre, proprio a questi fini, la pressione fiscale complessiva. Per questo, abbiamo tra l’altro sempre sottolineato la necessità di un federalismo fiscale procompetitivo. Speriamo davvero – conclude Federalberghi-Confcommercio – che queste anticipazioni di stampa sulla possibile introduzione, nel decreto sul federalismo municipale, di una tassa di soggiorno attivabile da tutti i Comuni italiani non siano confermate perché tassare l’ospitalità turistica del nostro Paese sarebbe un vero e proprio autogol rispetto alla necessità di irrobustire la crescita e di cogliere appieno il potenziale della risorsa-turismo".