Consumi: le famiglie italiane restano incerte e prudenti

A gennaio l’Indicatore nazionale dei Consumi Confcommercio (ICC) è cresciuto dell’1,4 per cento in termini tendenziali ma ha subìto una flessione dello 0,3 per cento rispetto a dicembre. Bene trasporti, auto e comunicazioni.

L’Indicatore nazionale dei Consumi Confcommercio (ICC) segnala a gennaio 2010 un aumento dell’1,4% in termini tendenziali e una flessione dello 0,3% rispetto a dicembre. Una riduzione, quest’ultima, che ha solo in parte attenuato la tendenza al moderato recupero della domanda delle famiglie italiane in atto da alcuni mesi ma che conferma l’atteggiamento ancora prudente delle famiglie, soprattutto per le difficoltà del mercato del lavoro.

I prezzi dei beni e servizi che compongono l’ICC hanno evidenziato una modesta crescita (+0,6%). Il dato riflette la progressiva tendenza all’aumento dei prezzi dei servizi a cui si è associata una moderata crescita della componente relativa ai beni, al cui interno risultano in sensibile aumento i carburanti.

La domanda nazionale per beni e servizi ricreativi ha registrato, rispetto a gennaio del 2010, una diminuzione dello 0,3%. Variazioni positive si continuano a registrate, all’interno di questo aggregato, per la componente relativa ai concorsi a pronostico, favorita anche da un continuo ampliamento dell’offerta, e per i prodotti audiovisivi.

La domanda per i servizi di ristorazione e d’alloggio ha evidenziato in Italia una flessione dello 0,7% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, confermando le difficoltà del settore che nel 2010 potrebbe essere penalizzato anche dalla minor presenza di occasioni di spesa turistica (i “ponti”).

In linea con quanto si registra ormai da mesi, a gennaio 2010 la componente più dinamica della domanda delle famiglie italiane è stata quella relativa ai beni e servizi per la mobilità, con un incremento rispetto allo scorso anno del 21,4%. Questo andamento continua ad essere determinato dall’accresciuta domanda per autovetture e motocicli da parte di persone fisiche (anche se le prospettive a breve appaiono molto negative), e dalla ripresa della spesa per i trasporti aerei.

Il dato di gennaio evidenzia un miglioramento in Italia della domanda di beni e servizi per le comunicazioni e per l’ICT domestico (+2,4% tendenziale). Questa dinamica continua a essere determinata dall’incremento dei volumi acquistati dalle famiglie per i beni, sia pure in misura più contenuta rispetto a dicembre, mentre per i servizi permane una tendenza al ridimensionamento.

La domanda nazionale per beni e servizi per la cura della persona ha mostrato una diminuzione dello 0,3% rispetto all’analogo mese del 2009. Questa dinamica assume dimensioni più ampie per i prodotti di profumeria e cura della persona che registrano da mesi una tendenza al ridimensionamento dei volumi acquistati dalle famiglie.

Gli articoli di abbigliamento e calzature hanno mostrato a gennaio una nuova riduzione della domanda (-4,2%).

La domanda di beni e servizi per la casa ha fatto segnare una moderata tendenza alla diminuzione (-1,4%). All’interno di questo aggregato permane una dinamica positiva per gli acquisti di elettrodomestici e TV, sia pure con valori più contenuti rispetto alla parte finale del 2009.

Infine, per quanto concerne i consumi delle famiglie italiane per i prodotti alimentari, le bevande e i tabacchi, la stima per gennaio segnala una contrazione dello 2,9% dei volumi acquistati.

Per quanto concerne infine le dinamiche congiunturali, la flessione dello 0,3% (che interrompe una fase di moderata ripresa della domanda per consumi da parte delle famiglie italiane che durava dai mesi estivi) dipende da una contenuta diminuzione sia per la componente relativa ai servizi che per i beni. L’unico aggregato che evidenzia un miglioramento è quello dei beni e servizi per le comunicazioni. La sensibile riduzione della voce relativa alle spese sostenute per la mobilità evidenzia come, al di là dell’effetto incentivi che incide sul confronto annuo, la domanda mostra segnali di indebolimento. Questa tendenza dovrebbe diventare più evidente nei prossimi mesi anche in considerazione del sensibile calo registrato dagli ordinativi.