Saldi Invernali al via dal 2 Gennaio

400 EURO LA SPESA MEDIA A FAMIGLIA. GUIDA ALL’ACQUISTO

SONDAGGIO: L’87 PER CENTO DEI COMMERCIANTI FAVOREVOLE A UNA DATA UNICA DI INIZIO

Saldi invernali al via dal 2 gennaio. In Italia 400 euro la spesa media a famiglia. Sondaggio Format-Confcommercio: l’87 per cento dei commercianti è favorevole a una data unica di inizio dei saldi.

I negozi dell’Emilia Romagna sono coi primi a scoprire il 2 gennaio le vetrine “vestite a saldo. Le date come è noto sono diverse da regione a regione, e ogni anno non mancano puntuali le polemiche sull’inizio dei saldi. Da un recente sondaggio Format-Confcommercio è risultato che l’87,2% dei commercianti intervistati è favorevole ad una data unica di inizio dei saldi invernali e estivi.
Se ci sono forti consensi per un inizio unificato dei saldi in tutta Italia non risulta lo stesso sul tema liberalizzazione: lo stesso sondaggio pone al campione di intervistati l’interrogativo se sono o meno favorevoli ai saldi liberi: le risposte dicono che il 70% degli imprenditori del commercio non sono d’accordo con una totale liberalizzazione dei saldi, in particolare perché per il 55,2% dei commercianti intervistati non porterebbe ad un aumento dei consumi e quindi a maggiori vendite. Il presidente Renato Borghi al vertice di Federmoda/Confcommercio non ha dubbi: “è arrivato il momento di mettersi intorno ad un tavolo e cominciare a ridisegnare le regole per le vendite straordinarie: i saldi non devono essere di “inizio stagione” ma di “fine stagione”. Garantire le più ampie possibilità di acquisti a prezzi favorevoli per i consumatori è una priorità che può essere garantita dall’eliminazione di ogni vincolo sulle vendite promozionali”. Ogni famiglia quest’anno spenderà poco più di 400 euro per abbigliamento ed accessori, per un totale di spesa di 6,1 miliardi di euro che va ad incidere per il 21% sul fatturato del settore. Conclude Borghi: “Nel contesto generalizzato della crisi il settore della moda è stato sicuramente tra i più colpiti: le vendite della stagione A/I hanno registrato un andamento assolutamente debole e di conseguenza le scorte nei negozi sono elevate. L’ampia offerta quindi di prodotti e sconti medi superiori al 40% ci fanno sperare in una stagione di saldi moderatamente positiva”.
 

UNA TRADIZIONE DA RISPETTARE

Sondaggio Confcommercio-Format: i saldi restano un appuntamento irrinunciabile per le famiglie. Sette italiani su dieci approfitteranno delle “vendite straordinarie”. Quasi il 60 per cento si sente “molto tutelato come consumatore” acquistando in saldo.

I saldi continuano ad essere un appuntamento irrinunciabile per le famiglie italiane e la crisi degli ultimi anni ha, evidentemente, rafforzato questo legame. Infatti, secondo un sondaggio Confcommercio-Format sui saldi invernali 2010, il 69,3% dei consumatori approfitterà delle “vendite straordinarie”. Il 58,9% del campione, dà molta importanza al periodo dei saldi e, soprattutto le donne sono propense ad attenderli per acquistare un articolo al quale “stavano pensando da tempo”. Il 59,4% si sente molto tutelato “come consumatore” facendo un acquisto in saldo: la percentuale è cresciuta in 2 anni del 20,7%. Il 67,4% ha dichiarato di attendere saldi per acquistare “qualsiasi tipo di prodotto”, mentre scende la quota di chi attende gli sconti solo per acquistare prodotti griffati o comunque di marca, dal 49% al 32,6%. L’abbigliamento fa sempre la parte del leone registrando il 97,1% di preferenze, seguono le calzature con il 76,5%, la biancheria intima 39,4%, gli accessori come i guanti, le cinte, le scarpe, i cappelli, ecc. con il 34,3%. Il 68,4% degli intervistati spenderà tra i 100 e i 300 euro per un capo con lo sconto, in particolare le donne, i giovani tra i 18 e i 24 anni e coloro che hanno più di 64 anni; gli uomini invece spenderanno di più, fino a 400 euro, soprattutto quelli del Nord Est e del Centro Italia. La qualità dei prodotti venduti a saldo è buona per il 91,6% e l’82,4% è soddisfatto della varietà di merce proposta dai negozi, e se per l’83,5% dei consumatori la qualità viene prima di tutto, c’è un 16,5% che invece attribuisce importanza maggiore al prezzo.
 

 
 
 

GUIDA ALL’ACQUISTO 

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo Confcommercio ricorda alcuni principi di base:
  1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (artt. 128 e ss. del Codice del Consumo d.lgs. 6 settembre 2005 n. 206). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
  2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
  3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione.
  4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Salve specifiche disposizioni regionali, è possibile porre in vendita capi non appartenenti  alla stagione in corso.
  5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.