La reazione di Legacoop al vento delle polemiche, che – verrebbe da dire – “finalmente” cominciano a levarsi da più parti e, una volta tanto, non dai soliti noti, sul PSC, e in particolare sul “progetto Area Nord”, non giunge ovviamente inattesa.
V’è tuttavia un fraintendimento di fondo alla base dei ragionamenti dei vertici di via Ruini che merita di essere sottolineato, soprattutto quando ci tira in ballo.
Non esiste alcuna pregiudiziale da parte di Confcommercio nei confronti del sistema cooperativo, qualora osservino le regole che valgono per tutte le attività commerciali nessuna esclusa. Sistema cooperativo del quale la mia azienda per certi aspetti fa parte e che pertanto ben conosco.
L’obiettivo delle nostre Osservazioni, di taglio essenzialmente tecnico, recentemente presentate alla stampa era e rimane quello di contestare, anche e soprattutto sul piano giuridico-formale, la sostanziale “irricevibilità” dei contenuti del Piano Strutturale. Anche per una elementare questione di coerenza con le nostre posizioni assunte, sul tema, da oltre due anni e dunque fin da tempi non sospetti.
La circostanza che almeno quattro dei sei centri commerciali di nuova previsione siano riservati alle cooperative, già presenti in misura dominante sul nostro territorio, è poi fatto notorio, di cui non ci si dovrebbe offendere. Tantomeno se si è il diretto beneficiario.
Da quella cornucopia delle meraviglie che è l’area di Mancasale spunta anche il settimo centro commerciale? Se è vero, premesso che in merito abbiamo presentato un’osservazione di tipo cautelativo, abbiamo l’ennesima conferma che il PSC è carta straccia e la nostra posizione non si sposta di una virgola; se è falso, è inutile gridare al lupo. Ne abbiamo già un bel branco alle porte.
IL PRESIDENTE PROVINCIALE CONFCOMMERCIO
Donatella Prampolini Manzini