PIANO STRUTTURALE COMUNALE (PSC): LE OSSERVAZIONI DI CONFCOMMERCIO

CONFERENZA STAMPA MARTEDI’ 10 NOVEMBRE 2009
SINTESI DELLE OSSERVAZIONI ASCOM A PSC E RUE

PREMESSA

Al termine di una lunga fase preliminare iniziata nell’ottobre del 2007, il 6 aprile scorso, nell’ultima seduta utile prima del termine del mandato amministrativo, il Consiglio Comunale del Capoluogo ha adottato il Piano Strutturale Comunale (PSC) ed il Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE), due fondamentali strumenti di governo del territorio introdotti dalla legge regionale n. 20 del 2000 e destinati a mandare definitivamente in pensione il vecchio PRG.

Sin dall’inizio della discussione sul PSC e sul quasi coevo Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), l’Ascom, con due successive conferenze stampa, tenutesi rispettivamente il 3 dicembre 2007 ed il 4 novembre 2008, aveva espresso i propri timori su una serie di rumors, già allora circolanti, che prospettavano almeno sei interventi commerciali di notevole impianto dimensionale (la superficie di vendita standard è di almeno 10.000 mq) a Mancasale (in verità qui si ipotizzano 40.000mq!!!), Baragalla, Parco Ottavi, nell’area delle ex Reggiane, in via Samoggia e in via Luxemburg, ai quali andava aggiunta la regolarizzazione, ancora pendente (!!!), de “I Petali”.

Il prosieguo del dibattito, anziché sopire, aveva alimentato tali preoccupazioni, anche perché le prime stesure del PSC, distribuite circa un anno fa, rinviavano la programmazione del commercio ad uno specifico documento, di cui tuttavia si sono perse le tracce.

Peraltro, sebbene per motivi in parte diversi, l’insoddisfazione per i contenuti del PSC era comune anche ad altre organizzazioni di impresa, che, dopo alcuni infruttuosi incontri di approfondimento con l’assessore Ferrari ed il suo staff tecnico, decidevano di sottoscrivere, nel marzo di quest’anno, un articolata richiesta di rinvio dell’adozione del Piano Strutturale al dopo elezioni.

Benché non accolto per ragioni esclusivamente politiche, tale appello avrebbe meritato maggiore ascolto, se non altro perché da lì a qualche mese (per l’esattezza ai primi di luglio) la Regione, con mossa non del tutto a sorpresa, decideva di modificare profondamente la legislazione sull’assetto ed uso del territorio (n. 20 del 2000), costringendo l’Amministrazione Comunale – ancora una volta però non sua sponte, ma su richiesta scritta di Ascom e di alcune altre Organizzazioni di categoria – a prorogare di un mese (dal 30 settembre 2009 al 31 ottobre 2009) il temine per la presentazioni delle Osservazioni al PSC.

Davvero poca cosa, considerato che l’aggiornamento normativo va ad incidere su una quarantina di articoli.

Ma si sa gli interessi in ballo, specie a nord della Città, sono enormi e mai come in questo caso il tempo è denaro.

Il POC (Piano Operativo Comunale, in arte “Il Piano del Sindaco”) incombe.

LE OSSERVAZIONI IN SINTESI

A) PSC

La parte della Relazione Illustrativa dedicata al commercio non è convincente per diversi motivi:

1 – I dati statistici sulla rete distributiva non appaiono sempre attendibili e soprattutto non approfondiscono le cause della presunta evasione di consumi verso le province confinanti;

2 – La tesi, pure sostenuta dalla Relazione, secondo la quale il Centro Storico (dove il PSC prospetta un’ulteriore stretta sulla pedonalizzazione) dovrebbe trarre giovamento della realizzazione del poderoso intervento di Mancasale, si commenta da sola;

3 – Non è coerente con il principio di tutela della concorrenza favorire dichiaratamente le esigenze di riposizionamento dei centri commerciali esistenti, specie se si considera che nel settore alimentare esistono posizioni largamente dominanti.

Il “PRG Malagoli” non prevedeva la realizzazione di centri commerciali di attrazione in zona Mancasale. Pertanto, anche alla luce del fatto che la stazione M.P. conterrà una consistente dotazione di esercizi commerciali, si chiede di riclassificare l’area come centro commerciale di vicinato.

Il PSC non fornisce il dimensionamento della funzione commerciale nelle diverse tipologie commerciali, richiesto invece dalla normativa regionale di settore.

La normativa regionale sul commercio stabilisce anche che nella localizzazione di nuovi insediamenti commerciali di grandi dimensioni vada limitato il consumo di territorio. Il PSC prevede invece un incremento di urbanizzazione per 80/100.000 mq di nuova superficie commerciale, superiore al 100% della superficie dei centri commerciali e delle grandi strutture attualmente autorizzati.

Il PTCP prevede che in via Samoggia la superficie massima autorizzabile sia pari a 5.000 mq, il PSC la raddoppia. Da ricordare che il Piano Provinciale è strumento di programmazione gerarchicamente sovraordinato rispetto al Piano Strutturale.

Nell’area CIM/Reggiane è inopinatamente inserita un’area commerciale di 10.000 mq in un contesto funzionale (polo), che prevede una moltitudine di usi (un centro di ricerca dalle caratteristiche quantomeno incerte, servizi per la mobilità, residenza, una non meglio definita “attività di spin off d’imprese”) incongrui. Data la prossimità con il Centro Storico, anche in questo caso non è facile comprendere quali benefici possano ad esso derivare da una simile previsione, peraltro non contenuta nel PTCP.

Alcune disposizioni, in contrasto con la legislazione regionale, di fatto attribuiscono al Piano Operativo anche la possibilità di modificare il PSC. Sotto questo profilo, è pure censurabile la previsione di comparti di attuazione “ad arcipelago”, concetto ambiguo e dunque poco trasparente che potrebbe essere utilizzato per consentire interventi “in (illegittima) deroga” al PSC.

B) RUE

L’Amministrazione Comunale affida al Regolamento Edilizio la regolarizzazione, con ampliamento, de “I Petali”. A parte ogni considerazione su una vicenda che, come già detto, dopo sei anni rimane ancora formalmente irrisolta, anche un non addetto ai lavori è in grado di comprendere che non è certamente il RUE lo strumento idoneo a chiudere i conti.

Anche per il RUE, come per il POC, valgono i limiti previsti dalla legge regionale n.20, nel senso che il Regolamento non può introdurre modifiche al PSC. Il concetto non sembra essere sempre chiaro agli estensori, che in più punti si prendono qualche licenza di troppo, come quando in taluni ambiti inseriscono destinazioni d’uso per interventi commerciali di livello sovracomunale.
    

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